Passeggiare per Calascio

Lo scrittore italiano Emidio di Carlo tempo fa disse di Calascio: ”Per conoscere Calascio bisogna visitarlo a piedi...esplorare i vicoli stretti e contorti, salire su per quei mille gradini di rampe multi colori le cui terrazze soleggiate offrono uno splendido spettacolo di fiori.” Aveva ragione.

Visitare Calascio comporta camminare a lungo, Numerosi sentieri sono fatti di pietra rocciosa e sono leggermente scoscesi, quindi si consiglia di indossare delle scarpe adatte (scarpe da tennis nuove o stivaletti da escursione con una suola robusta). Se avete bisogno di un ausilio, è consigliabile portare un bastone da trekking. Calascio si trova ad un’altitudine elevata e l’aria è più rarefatta, perciò bisognerebbe camminare lentamente evitando di stancarsi rapidamente. In estate fa caldo ed è secco, portatevi una borraccia per rimanere idratati.

Il seguente percorso è solo uno dei modi per conoscere più da vicino i vari siti del paese. Continuate a scorrere la pagina per iniziare la camminata che vi porterà dall’estremità ad ovest fino a quella ad est di Calascio.

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PERCORSO A PIEDI (Tappa 1)

La tua passeggiata inizia dall’estremità ovest di Calascio nel quartiere di Coddacchio, dove fu edificata la chiesa di San Antonio Abate nel 1641. Quest’ultimo è stato riconosciuto come il fondatore del Monachesimo, da non confondersi con Sant’Antonio da Padova, il riverito monaco francescano che insieme a Santa Caterina da Siena sono i due santi patroni d’Italia. All’interno della chiesa di San Antonio a Calascio vi è un altare esemplare dedicato al santo e un soffitto adornato da un dipinto dell’Annunciazione della Vergine Maria ad opera dell’Arcangelo Gabriele. L’aritsta abruzzese Teofilo Patini (1840-1906) ha realizzato dipinti sulla volta della chiesa ed è possibile trovare i suoi lavori in tutto l’Abruzzo.

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PERCORSO A PIEDI (Tappa 2)

Prima di iniziare a camminare, sistemati di fronte alla chiesa di San Antonio Abate e vedrai una grande croce in pietra sulla pavimentazione davanti a te. Essa rappresenta un punto di evacuazione per il servizio di elistrasporto di emergenza per ammalati. Con la croce a terra e mettendosi di rimpetto alla chiesa, procedete verso la chiesa e notate sulla vostra destra una pietra con una targa contenente un’iscrizione che recita: “Belvedere Patrignani”. Il nome di questo muro è stato denominato tale in onore di Carlo Patrignani (1869-1948) un artigiano dell’Aquila che ha restaurato alcune parti della chiesa di San Antonio Abate. Egli era uno studente del sopra citato Teofilo Patini.

Da notare il rilievo in pietra del sole a raggiera sulla facciata della chiesa con l’iscrizione “IHS”, questi sono i simboli diffusi da San Bernardino da Siena (1380-1444), un predicatore francescano devoto del Sacro Nome di Gesù. Aveva ricavato il simbolo probabilmente dalle prime due lettere e da quella finale del nome di “Gesù” in greco antico. Pare che San Bernardino abbia predicato a Calascio e si possono vedere questi simboli anche su altri edifici in giro per il paese, morì a L’Aquila e ivi fu sepolto nella Basilica di San Bernardino. Quando vi trovate davanti alla chiesa osservate anche le statue di San Pietro e San Paolo assieme all’incisione dell’anno “1641” nell’estrema parte destra del fregio decorativo, la data segna il completamento della chiesa.

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PERCORSO A PIEDI (Tappa 3)

Spostate il vostro sguardo mettendovi con le spalle alla chiesa (guardando in direzione est) per vedere e valutare tre possibili percorsi all’interno del paese. Sulla vostra sinistra in alto vi è un sentiero lungo Via Lonardo Antonio Ciotti; vi è un sentiero di mezzo chiamato Calatta San Antonio che porta giù verso il terzo sentiero, più in basso sulla vostra destra, e che sembra scendere dentro una macchia di arbusti, questo sentiero si chiama Via San Antonio Abate intra Muros. Calascio.com vi suggerisce di prendere il percorso in alto a sinistra lungo Via Lonardo Antonio Ciotti per iniziare la vostra passeggiata nel paese.

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PERCORSO A PIEDI (Tappa 4)

In via Lonardo Antonio Ciotti vedrete i resti della casa che appartenne alla famiglia Vespa. Nel 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale i soldati nazisti bombardarono questa casa per vendicarsi contro la famiglia che aveva dato rifugio ai prigionieri di guerra inglesi e australiani. Le rovine sono state conservate in memoria di quel tragico periodo. Sulle rovine della casa dovreste vedere un’insegna di pietra rettangolare con la scritta Via Lonardo Antonio Ciotti che vi rassicura di essere sulla strada giusta.

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PERCORSO A PIEDI (Tappa 5)

Seguite Via Lonardo Antonio Ciotti e passate oltre le rovine della casa fino a quando arrivate ad una struttura curata seguita da una casa alta con una targa di pietra rettangolare con su scritto Casa Torre Palmara. Guardate in alto per vedere la struttura più alta di Calascio che presenta cinque piani ed è chiamata La palmara. Continuando giù per una leggere discesa a destra, la strada va a finire in un bivio ad Y, procedete verso destra e allontanatevi da Via Lonardo di Ciotti prendendo il corto sentiero in basso sulla vostra destra chiamato Largo Carnecchia, si tratta di un piccolo piazzale all’aperto.

Su Largo Carnecchia vedrete la chiesa di San Antonio Abate davanti a voi ma proseguite verso sinsitra, allontanandovi dalla chiesa, e dirigetevi giù sulla strada che finisce in un breve sentiero laterale sulla destra. Quando siete sulla strada con i gradini in pietra e un recinto di ferro, guardarte a destra e troverete una placca rettangolare sul muro con su scritto Via Giovanni Domenico Di Marco.

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Guardate verso La Palmara.
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Discesa della strada.
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Largo Carnecchia.
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Strada che finisce in un breve sentiero laterale.
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SENTIERO A PIEDI (Tappa 6)

Via Giovanni Domenico Di Marco è una strada corta, attraversatela per arrivare su Via San Antonio Abate Intra Muros dove la veduta sulla valle vi si presenterà davanti. Girate a destra su Via San Antonio Abate Intra Muros, adesso state camminando verso est, e sulla vostra destra vedrete la chiesa di San Carlo Borromeo (San Carlo Borromeo 1538-1584) che presenta un oculo sulla facciata.

La chiesa è stata dedicata a Carlo Borromeo, un Cardinale e Arcivescovo di Milano che fu un amministratore del terzo incontro del Concilio di Trento. Carlo Borromeo è stato dichiarato santo nel 1610. La chiesa fu construita nel 1612 per volontà della famiglia Di Marco che visse nel quartiere limitrofo di Codacchio e contiene lo stemma della famiglia. La chiesa adesso è chiusa ed è stata sconsacrata.

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Andando verso sinistra su Via San Antonio Abate Instra Muros
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La chiesa di San Carlo
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SENTIERO A PIEDI (Tappa 7)

Con la Chiesa di San Carlo davanti a voi, rimanete sulla destra e continuate su Via San Antonio Abate Intra Muros che vi permetterà di girovagare nel piacevole quartiere di Codacchio. Dopo aver passato la chiesa di San Carlo vedrete Palazzo D’Angelo davanti a voi al prossimo bivio e qui vi manterrete sulla sinistra lungo Via San Antonio Abate Intra Muros mentre inizia a salire. Di fronte a Palazzo D’Angelo vedrete Palazzo Taranta. Oggi la grande abitazione è suddivisa in appartamenti e l’entrata serve al Comune di Calascio, situato sulla strada opposta. Questo palazzo è un buon esempio di architettura di stile Neoclassico Italiano del 19° secolo.

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Veduta di Palazzo D’Angelo e Palazzo Taranta
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Via San Antonio Abate Intra Muros che sale sulla sinistra.
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PERCORSO A PIEDI (Tappa 8)

Continuate su per Via San Antonio Abate Intra Muros per entrare su Piazza della Vittoria. Prima di arrivarvi, guardate a sinistra per vedere il comune di Calascio. Quando è aperto all’entrata sono esposte sia la bandiera italiana che quella dell’Unione Europea. Procedete su Piazza della Vittoria e andate direttamente verso la fontana al centro. Essa fu costruita nel 1911 per assicurare al paese di usufruire gratuitamente di una fonte di acqua artesiana.

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PERCORSO A PIEDI (Tappa 9)

Piazza della Vittoria fu nominata tale in onore della vittoria degli alleati della Seconda Guerra Mondiale e ha due memoriali in onore dei soldati di Calascio che morirono durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Il punto focale di questa piazza è la parrocchia di San Nicola di Bari (San Nicola 270-343) santo patrono di Calascio e di diversi paesi della regione. A San Nicola è stato ispirato il modello di Babbo Natale. La parrocchia fu costruita nel 1537 e la sua entrata è adornata con lo stemma della famiglia Piccolomini di Siena.

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Parrocchia di San Nicola di Bari
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Statua di San Nicola

PERCORSO A PIEDI (Tappa 10)

In Piazza Vittoria si trova la vecchia fucina usata da un ramo della famiglia Frasca che per secoli sono stati i maestri fabbri di Calascio. La fucina, ricoperta da uno strato di cenere nera, è situata a destra della fontana mentre sulla destra della fucina si vede una lunga strada, è la strata principale che passa nel mezzo del paese e che porta il nome di Via di Mezzo la Terra. L’edificio rettangolare con una porta ad arco che si affaccia sulla piazza (appena a sinistra di Via di Mezzo la Terra) è Palazzo Frasca, risalente al 19° secolo era la residenza di Luigi Frasca (1858-1933), sindaco e benefattore del paese. Lo stemma della famiglia è visiblie sull’entrata di fronte alla piazza.

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PERCORSO A PIEDI (Tappa 11)

Procedete verso la porta ad arco di Palazzo Frasca ma continuate oltre sulla destra (andando verso est) per incamminarvi lungo Via di Mezzo la Terra. Saprete di essere sulla strada giusta quando vedrete un muro intonacato di bianco sulla destra, di fronte a Palazzo Frasca. Questo muro contiene interessanti graffiti correlati alla guerra, come la ‘W, che significa “lunga vita”. Durante la Seconda Guerra Mondiale la lettera “W” era sinonimo di “V” che stava per vittoria ed era utilizzata dalle forze armate alleate. Camminando verso est sulla lunga e stretta Via di Mezzo la Terra arriverete in uno spiazzale, Piazzetta dell’Altera. Sulla vostra destra vi è l’ex- rettorato dei preti di Calascio. Oggi questo edificio di color beige chiaro è vuoto ma la facciata presenta una targa commemorativa in onore di Monsignor Giovanni Giallonardo (1912-2007) che ha servito la comunità come sacerdote principale della parrocchia dal 1938 fino alla sua morte.

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Targa di Via di Mezzo la Terra
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Camminando verso est lungo Via di mezzo la Terra
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Veduta della Piazzetta dell’Altera che guarda al rettorato

PERCORSO A PIEDI (Tappa 12)

Dopo aver passato Piazzetta dell’Altera continuate in direzione est su Via di Mezzo la Terra dove vedrete sulla destra Palazzo Fulgenzi risalente al 16° secolo e che indica che avete raggiunto il quartiere di Ammoglia, l’estremità ad est di Via di Mezzo la Terra. Nel quartiere di Ammoglia si trova Palazzo Volpe-Sabucchi di color salmone e l’ex-convento (residenza francescana). Il convento fu costruito nel 1594 dall’ordine dei Francescani ed era mantenuto grazie ai lauti doni di Papa Paolo V per sostenere il Confessore e amico Padre Mario da Calascio, un francescano nato nelle vicinanze. Il quartiere è anche dimora della chiesa di Santa Maria delle Grazie con la sua facciata a tre archi e i suoi splendidi interni in stile barocco.

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Palazzo Fulgenzi del 16° secolo
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Palazzo Volpe-Sabucchi del 17° secolo
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Santa Maria delle Grazie
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Targa commemorativa di Mario da Calascio. Clicca per allargare.

PERCORSO A PIEDI (Tappa 13)

Camminando oltre (sul retro) di Santa Maria delle Grazie, continuate ad est oltre Via di Mezza la Terra e passate il convento. A questo punto la strada diventa Viale Vincenzo De Bartholomaeis che vi condurrà alla chiesa piu vecchia di Calascio, La Cappella di San Leonardo. La chiesa fu costruita in onore di San Leonardo da Noblac (?-559) un eremita che divenne un culto e la cui fama crebbe in tutta Europa durante il dodicesimo secolo. La parte centrale della cappella fu costruita nel 1263 ma la struttura cadde in rovina dopo la peste e il terremoto in Abruzzo del 1703. Le aggiunte laterali sono state apportate secoli dopo. Mentre i progetti di restauro hanno conservato gli affreschi originali all’interno, La Cappella di San Leonardo resta chiusa ai visitatori e viene aperta occasionalmente solo durante il mese di agosto.

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Viale Vincenzo De Bartholomaeis in direzione della Cappella di San Leonardo
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Foto di Sara Chiaranzelli.
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PERCORSO A PIEDI (Tappa finale)

Continuate verso est e allontanatevi dalla Cappella di San Leonardo rimanendo sulla strada Vincenzo De Bartholomaeis. Questa vi condurrà ad un parco erboso circondato da un recinto. All’interno del parco vi è un’area con tavolini da picnic e una targa commemorativa dedicata a Don Giovanni Minozzi (1884-1959) un prete cattolico che fondò l’ordine religioso Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, denominato anche Famiglia dei Discepoli. In passato l’ordine si prendeva cura degli orfani di guerra.

Adesso potete ritornare al paese girando a destra al bivio ad Y sulla strada fuori dal parco. La strada curva a destra, quindi seguite le indicazioni stradali nel paese e arriverete in Via XXIV Maggio che è la strada principale di Calascio e dove si trovano due bar. Se decidete invece di girare a sinistra al bivio vicino al parco, il percorso porta al di sopra del paese (1.460 metri) verso La Rocca di Calascio. Calascio.com vi consiglia vivamente di visitare La Rocca per completare la vostra visita del paese. Buon divertimento!

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